Il ministro Spadafora ha riproposto le partite in chiaro, ma restano molti i problemi a cui far fronte. I club si dichiarano contrari alla proposta

Ancora una fumata nera per quanto riguarda la questione dei diritti tv di Serie A. L‘ultima idea, bocciata dai club della massima serie italiana, sarebbe stata proposta da Spadafora nell’intervista rilasciata a Rai3, dove ha confermato la ripresa del campionato per il 13 o il 20 giugno. “Partite visibili in chiaro? In molti mi hanno chiesto di fare come in Germania, dove c’è diretta gol in chiaro. Dovremmo pensarci anche in Italia, questo eviterebbe assembramenti ad esempio al bar, considerando che gli stadi sono a porte chiuse. Io sono disponibile“, queste le parole del ministro, che ha ritirato fuori la proposta della Serie A in chiaro, già portata sul tavolo delle trattative in passato.

I club sono contrari alla proposta di Spadafora

La risposta dei club è stata negativa. Non troppi gli entusiasmi a riguardo, soprattutto ora che c’è una diatriba in corso tra i broadcaster e la Lega calcio sul pagamento dell’ultima rata dei diritti tv. Non è però l’unica questione in sospeso che potrebbe far inasprire i toni alle parti coinvolte. Sotto la lente d’ingrandimento c’è infatti anche il bando del triennio 2021-2024: le trattative in corso, sarebbero però al ribasso. La proposta di Diretta Gol in chiaro, con al massimo la differita di qualche minuto, delle gare in programma alle 18.45 resta complicata, ma non è per ora stata esclusa a priori. Potrebbe inoltre essere allargata anche ai match che si disputeranno alle 21.00 e non solo per quanto riguarda le prime due giornate da giocare.

Serie A, l’assenza di accordi potrebbe far slittare l’inizio del campionato

Spadafora resta intanto fermo sulla sua posizione, con la palla che torna tra le sue mani. Si è infatti dichiarato disponibile a modificare la Legge Melandri, che regola i diritti tv sul calcio e che comporterebbe un primo passo verso Diretta Gol in chiaro. Attualmente sarebbe infatti impossibile attuare quanto progettato, a causa dei vincoli comportati dai contratti di Sky, Dazn e Img.
Inoltre la Lega Serie A non sembra essere disposta a cedere a compromessi. Resta vivo anche il problema su dove trasmettere il programma o le eventuali partite. C’è molto su cui meditare e lavorare ancora ed il rischio è quello di tardare definitivamente con l’inizio del campioanto, facendolo slittare al 20 giugno.

Spadafora
Vincenzo Spadafora
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ultimo aggiornamento: 25-05-2020


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